Oslo 2018

Oslo, una nuova bandierina sul mio planisfero personale. Erano anni che sognavo di visitarla, come tutti i paesi nordici del resto, e finalmente ci sono riuscita. Sono in Svezia da sette mesi ormai e non volevo perdere l’occasione ora che potevo coglierla al volo. Così ho deciso di passare un weekend nella capitale norvegese.

Devo ammettere che preferisco Stoccolma, per molte cose, ma Oslo ha anche lei degli angoli molto suggestivi e particolari. Ad esempio il porto, la zona di Aker Brygge, è stato il posto più bello che ho visitato. I porti per me sono qualcosa di romantico, nostalgico e pacifico, un po’ come i tramonti. Si dice che i tramonti sono tristi ma in realtà credo che siano confortevoli, caldi e romantici, così sono i porti, qualcosa che ti permette di guardare verso l’orizzonte infinito e che ti mette voglia di salpare per “altrove”.

Ho preso uno dei traghetti che raggiungono le isole vicine e mi sono goduta il panorama navigando sul Mare del Nord. Piccole isole circondano il fiordo di Oslo, con casette colorate, barche e boschi verdi e profondi. Dal mare si vedeva l’intera città e lì ho avuto la conferma di ciò che pensavo già, non mi piaceva molto, la vedevo grigia e con un misto di costruzioni in stili differenti. Mentre ammiravo il panorama e mi godevo la brezza sul viso – il vero motivo perché adoro andare in barca – ho incontrato una coppia del luogo e la donna era italiana (è inutile conquisteremo il mondo 🙂 ). Ci siamo messe a parlare e mi ha dato un po’ di dritte sulla città e sui posti in cui andare a mangiare.

Considerando che la Norvegia è uno dei posti più costosi al mondo, la cena poi non mi è costata poco, ma non importa  ero in vacanza per cui ho fatto uno strappo alla regola. Ostriche e limone. Prima di tornare in albergo però ho fatto la spesa al supermercato per il pranzo dei giorni successivi.

Ho fatto un giro per il centro, la via dei negozi, il parlamento, il palazzo reale e l’università. Tutte bellissime costruzioni, colorate e moderne, l’università ridava al Partenone, molto neoclassica. Ma il posto più importante da visitare per me ogni volta che visito una città nuova è l’Hard Rock, inutile dirvelo, ho la fissa per i souvenir dell’Hard Rock. Felice e contenta e con 40 euro in meno in tasca sono tornata in hotel e ho organizzato le visite per i giorni successivi.

Il motivo principale per cui ho scelto di visitare Oslo è perché uno dei sogni della bambina archeologa che è in me era quello di vedere il museo delle navi vichinghe. Quando sono entrata al museo è stato un tonfo al cuore, avevo le lacrime agli occhi e la prima cosa che ho fatto davanti al relitto di Oseberg è stata chiamare mia madre al telefono e quasi urlare dalla felicità! Per me è stata un’esperienza importantissima in quanto ho un debole incalcolabile per i Vichinghi e la loro storia. Ho ammirato tutte e tre le navi conservate li e gli oggetti di corredo funerario ritrovati, oggetti di valore inestimabile per la storia. Potrei continuare a parlare dei miei amati vichinghi per altre mille righe ma non voglio dilungarmi e voglio continuare a raccontarvi il mio viaggio.

Un’altra meraviglia che volevo vedere nella capitale norvegese era il famoso “Urlo” di Munch, il secondo quadro più famoso al mondo dopo la Gioconda di Da Vinci. Una volta arrivata alla Galleria Nazionale e aver aspettato in fila per un’ora fuori, è stato difficile fare tutto il giro della pinacoteca aspettando di arrivare al famoso quadro. Ma Van Gogh e Monet mi hanno intrattenuta alla grande. All’interno ci sono alcuni quadri di Monet e uno degli autoritratti di Van Gogh e io sono completamente impazzita nel vederli, considerando che sono i miei due pittori preferiti. Arrivata a L’urlo è stato un continuo di scattare foto per circa dieci minuti. Per fortuna non è piccolo come la Gioconda e quindi piano piano si riesce ad avvicinarsi e a vederlo benissimo ma comunque le persone fanno la lotta per starci davanti, e i cinesi con la macchina fotografica sono sempre presenti.

Dopo la visita al museo e alla galleria nazionale sono andata alla fortezza di Aker, vicino al porto, una fortezza medievale utilizzata appunto per proteggere la città, il castello è ancora in funzione per cui si può visitare solo l’esterno ma è molto interessante anche perché gratuita e con una rappresentazione storica all’interno della corte. Da lì ho percorso un po’ di vie e sono arrivata all’Opera. Un edificio molto bello, in marmo di Carrara e vetro, all’interno le decorazioni poi sono di legno chiaro. Tocca l’acqua e da li si può ammirare il mare e la città.  La sera ho poi cenato in un ristorante messicano molto buono e consigliato dalla Lonely Planet.

L’ultimo giorno è arrivato presto e anche il check-out dall’albergo lo era dato che il mio volo per Stoccolma sarebbe partito la sera. Ho lasciato la valigia in custodia e sono andata a visitare Vigeland Park, un enorme parco costellato da statue di Vigeland appunto. Il tempo è stato favorevole, sole e vento, perfetto. Il pomeriggio dato che per andare a visitare un altro museo non c’era il tempo ho trovato una palestra di arrampicata su roccia, trovata sempre nella guida della Lonely Planet. Mi sono divertita come una bambina ad arrampicarmi sulle pareti e mi sono anche stancata però è stato un modo interessante ed insolito di passare il tempo. Prima di andare in aeroporto ho approfittato per visitare la cattedrale della città che in due giorni che sono stata li trovavo sempre chiusa. Era interessante, in stile barocco come la maggior parte delle chiese del Nord Europa.

Il mio weekend ad Oslo è stato un po’ il viaggio della speranza, tra provare a perdere l’aereo, avere il volo di rientro in ritardo di un’ora e stando con il telefono scarico e senza presa di corrente per tre ore nell’aeroporto con la carta d’imbarco sul cellulare stesso. Tutti gli autobus che ho sbagliato a prendere mentre andavo in giro in città e altri piccoli inconvenienti durante il percorso. Ma è stata la mia prima vacanza completamente sola e mi sono divertita, e mi diverto adesso ripensando a tutte le assurdità che mi sono capitate. Al prossimo viaggio :).

LucreziaB.

Per altre foto dei miei viaggi visita il mio profilo Instagram: @lu_inviaggio 🙂

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